giovedì 28 febbraio 2013

Rigassificatore di Porto Empedocle: rinviate la discussione e la votazione all'Ars della mozione del M5S

Sono state rinviate la discussione e la votazione della mozione presentata all'Assemblea Regionale Sicliana dall'intero gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle sul rigassificatore di Porto Empedocle. Non essendo oggi presenti in aula gli assessori regionali competenti per la materia energetica, la discussione e la votazione della mozione sono state rinviate al prossimo 6 marzo. Si ricorda che con la mozione il gruppo del M5S ha hiesto al governatore Crocetta e al suo governo di revocare l'ignobile decreto dell'ex governatore Lombardo di autorizzazione alla costruzione dell'ecomostro al confine del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco dell'Umanità. Gaetano Gaziano, presidente associazione "Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento".

8 commenti:

Unknown ha detto...

Non capisco questo accanimento contro il rigassificatore, questa è una opera strategica per la diversificazione energetica del Paese. Per quanto riguarda la Valle dei Templi (patrimonio dell'Unesco) il sito che ospiterà l'opera si trova al confine e non intacca minimamente il parco archeologico.
poi in questo periodo di crisi, tale opera potrà dare respiro alle economie locali, le quali versano in condizioni pessime.
Quindi ribadisco il concetto: NON CAPISCO QUESTO ACCANIMENTO CONTRO IL RIGASSIFICATORE.

Luigi ha detto...

caro Rosario: dopo lo shale gas fare rigassificatori è diventato inutile e antieconomico.
Sarà per questo che Enel si ritirerà.
Magari darà la colpa alle resistenze territoriali per lavarsene le mani. Ma, con buona pace Sua e dell'associazione Salviamo la Valle dei templi, questo avverrà a prescindere dai movimenti a favore e da quelli contrari che magari hanno contribuito a rallentare l'iter e che magari si ascriveranno il successo.
ma la verità è che se Enel si ritiererà sarà per un fatto solamente casualmete coincidente con le proteste.
Quale che sia il motivo però

Luigi ha detto...

Dicevo: Quale che sia il motivo però lo scopo dell'associazione sarà raggiunto e dal loro punto di vista la Valle salva.

Gaetano Gaziano ha detto...

@Rosario:
- Ritengo che sia in buona fede, per cui serenamente gli rispondo.
In sette anni di lotta ci siamo documentati e ciò ha fatto sì che smontassimo le favole della propaganda di Enel:
1^ Favola: Occupazione
Nel rigassifiocatore off-shore di Rovigo dei 70 dipendenti occupati, solo 1 è di Rovigo.
2^ Favola: Esigenza energetica nazionale.
La risposta in parte gliela ha già data Luigi nell'altro commento. La scoperta dello "shale gas" (gas dalle rocce) ha fatto sì che c'è un'enorme offerta di gas nel mondo, per cui Scaroni, ad di Eni, ha dichiarato in udienza pubblica al Senato che l'Italia non ha bisogno di rigassificatori.
La stessa cosa ha dichiarato Conti, ad di Enel.
E allora perché Enel non se ne andrà, come prevede Luigi? Perché per costruzione del rigassificatore di P.Empedole, sono previsti doppi aiuti di Stato (proibiti dall'Unione Europea): gli sgravi fiscali per la costruzione dell'ecomostro e la garanzia che l'80% dei ricavi di riferimento (3 miliardi di euro l'anno) sarà comunque assicurato ad Enel gravando la spesa sulle bollette degli Italiani.

@ Luigi
Con buona pace di Luigi, a noi interessa che Enel se ne torni a casa. Non vanteremo meriti.
Ma voglio ricordargli che l'avere ritardato di 4 anni l'inizio dei lavori, con i ricorsi delle nostre associazioni,farà sì che, forse, alla fine vinceremo la lotta contro i nuobvi barbari, senza cercare medaglie o riconoscimenti.
Ma la storia parla chiaro e basta ripercorrere gli anni della lotta, che sono ampiamente documenati in questo blog, per sapere chi ha lottato veramente i nuovi barbari e chi se n'è stato alla finestra a guardare.

Luigi ha detto...

@Gaetano si concordo dal vostro punto di vista vincerete. E certamente se i lavori non saranno iniziati sarà anche merito dei vostri ricorsi. Quindi il vostro merito sarà la perseveranza (che poi quello che volete sia giusto o no lo stabilirà il tempo e la storia - a meno che non sia lei a scrivere la storia come fece Churchill con la Seconda Guerra Mondiale :-) )
Se mi permette l'ironia non mi sento in tutta onestà di ascrivervi la scoperta dello shale gas...

Gaetano Gaziano ha detto...

@Luigi
Grazie per l'auspicio.
Però, fino a quando Enel non annunci di andarsene è presto per cantare vittoria.
Non abbiamo la presunzione di scrivere la storia.
Abbiamo solo registrato i momenti della nostra lotta in questo blog.
Non abbiamo alcuna intenzione di ascriverci alcuna scoperta.
L'unico merito che rivendichiamo è la nostra perseveranza, di cui lei onestamente ci dà atto.
Grazie

Anonimo ha detto...

Perseveranza che alla lunga premia.

Faccio solo notare che dove nessuno si lamenta, nessuno protesta, nessuno chiede conto e ragione delle azioni intraprese da tizio o da caio, il pubblico e/o il privato fa quello che caxxo gli pare.

Le azioni e attività portate avanti da queste associazioni, da questi CITTADINI (termine quanto mai da riscoprire oggi giorno), hanno perlomeno allungato a dismisura i tempi per ottenere il nulla osta all'impianto, rompendo così le uova nel paniere a lor signori che pensano di poter decidere a piacimento cosa-quando-dove-come.
Tale dilatazione dei tempi ha sicuramente giocato un fattore chiave nella scelta dell'Enel (di non fare più il riga), specie ora che teoricamente potrebbe partire il riga di Gioia Tauro.

-ac

Pino Romeo ha detto...

Il 6 Marzo - a quanto pare - sarà una data decisiva anche per un'altra ragione: a Gioia Tauro si riunirà il Comitato Portuale che dovrà decidere l'atto finale alla costruzione del più GRANDE RIGASSIFICATORE in Italia, localizzato nel territorio di San Ferdinando (RC). Condividiamo la stessa ansia degli amici siciliani, aggravata dal fatto che il sito prescelto è atraversato da QUATTRO faglie sismogenetiche attive da cui è scaturito il terremoto classificato alla scla Richter 9,5 (NOVE VIRGOLA CINQUE) che ha disintegrato mezza Calabria nel 1783. La nuvola congelata (cold cloud) che si scatenerebbe in caso di peggior incidente possibile - ipotesi sostenuta dalla Commissione Rischi per la California - si espanderebbe fino a 55 Km. di raggio, indipendentemente dalla quantità di GNL contenuto ed esploderebbe al primo innesco. Penso che questo breve filmato ripreso da una telecamera fissa su un'autostrada cinese possa dimostrare gli effetti catastrofici.
http://www.youtube.com/watch?v=AlDx5qGfaZI
Pino Romeo, urbanista, esperto in VIA e VAS